Start-up Compensiamo: crowdfunding, obiettivo raggiunto in quattro ore

“Siamo ufficialmente in Overfunding, siamo pronti per aprire il nuovo orizzonte della finanza aziendale. Avevamo optato per l’All or Nothing (per il quale il progetto sarà finanziato solo al raggiungimento dell’obiettivo minimo entro il tempo prefissato) ed eccoci qui: 97.050 EURO RACCOLTI, IN POCHE ORE. Ora vogliamo coinvolgere nella community tutte le persone che sono state spettatori del mondo imprenditoriale e farle partecipare ai risultati economici di Compensiamo e della “finanza 4.0″”.

Giuseppe Barbarani, presidente di Compensiamo, commenta così il successo della campagna di private crowdfunding che è stata lanciata stamane e in quattro ore ha raggiunto e superato l’obiettivo minimo: ora Compensiamo rilancia e punta al valore massimo di 127.500 euro da raggiungere entro i prossimi trenta giorni.

La Campagna di crowdfunding, avviata direttamente sul sito di Compensiamo, la start-up finanziaria di compensazione delle fatture elettroniche, intende finanziare lo sviluppo della piattaforma attraverso la creazione di una rete di vendita che raggiunga le imprese italiane.

In Italia oltre il 60% delle imprese è in ritardo con i pagamenti ai fornitori. Spesso la gestione della tesoreria nelle aziende va in crisi perché la maggior parte dei costi fissi hanno scadenza mensile mentre il tempo medio di incasso delle fatture emesse è di 2 mesi. Compensiamo è l’unica ed innovativa start-up italiana che permette alle aziende ed ai professionisti di eliminare a priori il rischio d’insoluto, di ritardato pagamento e di perdita sul credito.

“Vogliamo creare una gentlemen’s business community – spiega Barbarani, Presidente di Compensiamo – in cui tutti gli imprenditori ed i professionisti non debbano più angosciarsi delle scadenze per incassi e pagamenti poiché esiste una finanza corretta dove non si utilizza il proprio cliente o fornitore come banca. Siamo per una r-evolution che consenta all’imprenditore di concentrarsi sul creare valore e non veder vanificato il proprio impegno dalle parole “ritornato insoluto” o “appena mi pagano ti faccio il bonifico”. Vogliamo dare agli imprenditori uno strumento innovativo perché non vogliamo più leggere sui giornali di aziende che chiudono per insoluti, o peggio, di imprenditori onesti che si tolgono la vita per il fatto di non essere stati pagati”.

Aderire a Compensiamo porta un ulteriore doppio beneficio: limitare il ricorso al finanziamento bancario o factoring (con risparmio di oneri finanziari) e non dover eventualmente intaccare il fido di cassa per pagare il fornitore (ulteriore beneficio finanziario).

COS’È COMPENSIAMO

Il servizio di compensazione tra i crediti ed i debiti commerciali delle aziende è svolto tramite la piattaforma Compensiamo ove l’azienda aderente farà confluire i dati delle fatture emesse tramite il semplice upload del file relativo alle fatture elettroniche.

L’algoritmo proprietario di Compensiamo cercherà in brevissimo tempo tutte le possibili compensazioni tra posizioni creditorie e debitorie delle aziende aderenti comunicando alle stesse le possibili compensazioni e lasciando sempre alle medesime la più ampia libertà se accettarle o meno.

Compensiamo è un’idea di tre veronesi: un professionista, Giuseppe Barbarani, revisore legale, con il fondamentale apporto di Paolo Mafficini, It manager e programmatore e dell’ avvocato Mario Galvagni Benini.  Compensiamo, questo il nome della piattaforma basata su un algoritmo che incrocia le fatture e azzera il rischio di insoluto tramite la compensazione volontaria multilaterale.

Come in un normale F24 si possono compensare crediti con debiti versi enti diversi, Agenzia delle Entrate, Inail, Inps, Regioni Comuni, etc., così all’interno della piattaforma Compensiamo le imprese aderenti possono compensare i loro crediti con i loro debiti commerciali verso altre imprese.

Compensiamo riceve dalle imprese aderenti, semplicemente per mail, il file delle fatture elettroniche emesse. Velocemente individua tutte le connessioni economiche tra clienti e fornitori.  Questo grazie ad un algoritmo proprietario, sviluppato internamente.